I tabelloni
Con questo termine si indicano tre tavole di diverse dimensioni, dipinte in monocromo sullo sfondo di un gran manto reale, con decorazioni allegoriche, che inquadrano nomi e appellativi degli Accademici, e i simboli di altre Accademie.
I soprannomi, assegnati dall’Archintronato, potevano essere elogiativi o ironici, come si rileva da questa sintetica scelta : monsignor Claudio Tolomei il Sottile, papa Marcello Cervini il Rigido, Antonio Vignali l’Arsiccio, Fabio Piccolomini lo Sciapito, Achille d’Elci l’Affumicato, Giulio Vieri lo Svagolato, Adriano Fondi il Piluccone, Girolamo Gigli l’Economico, Pandolfo Spannocchi l’Albagioso, Alessandro Sozzini il Cavilloso, Ippolito Petrucci l’Imbrunito, papa Alessandro VII il Guardingo, Francesco Chigi il Disadatto, Pirro Maria Gabbrielli l’Indovino, Lelio Piccolomini lo Schizzinoso, Giulio del Taia il Linguacciuto. Nei tabelloni compaiono anche nomi di donne ammesse all’Accademia, come Maria Fortuna l’Armonica e Maria Luisa Cicci, l’Incognita. Il più grande contiene 1.005 nomi, il secondo 141 e il terzo 723, per un totale di 1869.
I tre tabelloni si trovano nelle sale contigue all’attuale sede dell’Accademia, utilizzate come uffici comunali, ed è previsto un loro restauro per recuperare le parti danneggiate e garantire la migliore conservazione.